Produzioni

La Commedia degli Errori

La commedia degli errori è il primo lavoro in proprio di Daniele Marmi e Alessandro Marini, che sono stati stregati – come i protagonisti Antifolo e Dromio – dalla mirabolante favola scenica di William Shakespeare, intuendone, oltre al già noto potenziale comico, la straordinaria attualità. La ricerca dell’altro – vero motore dell’azione, da cui scaturiscono gli errori – può leggersi oggi come angosciosa ricerca di se stessi. 

La perdita di identità è cioè un tema non più ascrivibile al semplice gioco comico e se già in Shakespeare La commedia degli errori pare quasi venarsi di inaspettati significati tragici, per noi è allegoria di un essere umano sempre più straniato da sé e dagli altri, che corre contro il tempo ed è posseduto dall’errore.

E proprio dall’approfondimento di questi motivi nasce l’idea di mettere in scena lo spettacolo con due soli attori: per giocare con lo sfrenato meccanismo drammaturgico degli equivoci e perché alle peripezie dei protagonisti della “commedia degli errori”, si affianchi la storia di due amici che trovano nel Teatro il punto di incontro più alto.

I due protagonisti non denunciano il loro stato di attori – altri da sé – bensì di esseri umani in quanto tali, con le proprie necessità, ansie, debolezze, follie, ilarità, scontri, malesseri, inquietudini, collere; tutto ciò insomma che accade ai giovani che affrontano da soli, senza cercare una guida, la propria vita. Grazie alla visione di un destino gioioso, non disdegnano di misurarsi con la propria adolescenza, magari appena trascorsa, per ridisegnare continuamente il futuro che li aspetta. Da quell’adolescenza scaturisce, quasi inconsapevolmente, il gioco del teatro dove, nel bene e nel male, si sperimenta la realtà delle cose e talvolta si fanno degli errori.

La commedia degli errori può dunque essere interpretata da due soli attori e questo non avviene attraverso il trito meccanismo del teatro nel teatro, stratagemma ormai tristemente consumato per denunciare presunte o reali impossibilità produttive o artistiche. La condizione dei due protagonisti è vera, reale ed esprime un bisogno, una necessità giovanile di rapportarsi all’altro, di scoprire l’altro e altro nell’altro.

dai primi appunti di regia di Eugenio Allegri – febbraio 2018

 Link integrale dello spettacolo.

Eugenio Allegri

Torinese, diplomato nel 1979 alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, inizia la sua avventura di “Comico dell’Arte” partecipando al suo primo stage sulla Commedia dell’Arte tenuto in Italia nel 1978 da Jacques Lecoq.
Inizia l’attività professionistica con la cooperativa “Nuova Scena” di Bologna, sotto la direzione artistica di Vittorio Franceschi e Francesco Macedonio, interpretando i “Dialoghi” di Ruzante; alla regia, insieme a Macedonio, c’è proprio lui: Jacques Lecoq. Nel 1980, ancora con Nuova Scena, è ne “Gli uccelli” di Aristofane, nella traduzione di Angelo Dallagiacoma, per la regia di Memé Perlini; nella parte del coro ci sono gli “Area”. Nel 1981 partecipa a “L’opera dello Sghignazzo”, scritto e diretto da Dario Fo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino. Dal 1982 al 1985 entra a far parte del Tag Teatro di Venezia, la più importante compagnia italiana di Commedia dell’Arte, diretta da Carlo Boso. Con la maschera di Arlecchino partecipa agli spettacoli “Il falso Magnifico” e “L’as- sedio della Serenissima”, in tournée in tutta Europa.  Nel 1986 é chiamato a Bologna da Leo De Berardinis per partecipare agli spettacoli “Novecento e Mille” prima e “La tempesta” di Shakespeare poi, prodotti dalla cooperativa Nuova Scena.
L’ultimo lavoro con il Teatro di Leo, (di cui è tra i fondatori), in coproduzione con i Teatri Uniti di Napoli, sarà “Ha ‘da passà a nuttata”, dall’opera di Eduardo De Filippo, Premio UBU come miglior spettacolo italiano del 1990. Lavo- ra poi con la compagnia torinese Assemblea Teatro, diretta da Renzo Sicco. Nel 1992 inizia la collaborazione con il Laboratorio Teatro Settimo di Torino: è tra gli interpreti de “La storia di Ro- meo e Giulietta” per la regia di Gabriele Vacis. Nel 1993, anno delle Celebrazioni Goldoniane, viene messa in scena, sempre con la regia di Vacis, “La trilogia della villeggiatura” . La necessità di un lavoro personale, si concreta nell’in- contro con Gabriele Vacis e Alessandro Baricco. I tre torinesi insieme producono quello che diventerà un grande successo: “Novecento”, monologo teatrale che debutta al Festival di Asti16, nel giugno del 1994.

Nuovamente con Gabriele Vacis e il Teatro Settimo è in “Canto per Torino” e ne “Gli uccelli” di Aristofane. Nel 1997, è tra i protagonisti del “Re Lear” di Shakespeare, prodotto dalla compagnia Franco Parenti di Milano per la regia di Andrée Ruth Shammah. Nel 1998 è nel gruppo di attori e musicisti che, diretti da Alessandro Baricco e Gabriele Vacis, danno vita a “Totem”, prodotto dalla Fandango, che, dopo una acclamata tournée italiana, viene programma- to in prima serata, da Carlo Freccero, su Rai2. Sempre nel ‘98, fonda, a Torino, la Società Cooperativa ArtQuarium;
la prima produzione sarà, nel 2001, “Shylock”, dell’autore e attore inglese Gareth Armstrong , per la regia di Luca Valentino.
Intanto nel febbraio 2000 ha debuttato con un nuovo monologo, “La storia di Cirano”, da Rostand, scritto insieme a Gabriele Vacis che ne sarà il regista: lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile del Veneto con cui, l’anno preceden- te, Allegri ha firmato la regia de “Il re cervo” di Carlo Gozzi. Nel 2001, è chiamato dal Teatro Stabile di Genova per partecipare a “Sei personaggi.com” di Edoardo Sanguineti, per la regia di Andrea Liberovici.
Il 2002 segna l’inizio della collaborazione con il Teatro dell’Archivolto di Genova. Diretto da Giorgio Gallione, inter- preta un monologo tratto dal racconto di Ian McEwan, “L’uomo nell’armadio” sarà poi in “Cosmica luna”, da Italo Calvino. Sempre nel 2002, in dicembre, debutta nello spettacolo “Morte accidentale di un anarchico” di Dario Fo, nel ruolo che fu proprio dell’attore; spettacolo prodotto da Teatridithalia di Milano con la regia da Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Nel 2004, con i musicisti/clown della Banda Osiris, scrive, dirige e interpreta “L’ultimo suonatore” , ispirato all’opera del grande attore comico tedesco Karl Valentin. Mentre continua a lavorare con i teatri torinesi, porta avanti la col- laborazione con Genova e il Teatro dell’Archivolto. Sempre con la regia di Giorgio Gallione, nel 2008 è protagonista del monologo di Giorgio Gaber e Alessandro Luporini, “Il dio bambino” e, nel 2010, è tra gli interpreti di “Pizzeria Kamikaze” di Etgar Keret. Tra il 2010 e il 2012, partecipa, come protagonista, a due spettacoli prodotti dal Teatro Sta- bile di Torino e diretti da Gabriele Vacis: “Zio Vanja” di Anton Checov e “ Rusteghi, i nemici della civiltà” di Antonia Spaliviero, da Carlo Goldoni. Nel novembre 2011 ha debuttato in “Cronache dal diluvio universale” di Gianni Celati, per la regia di Nicola Bonazzi, prodotto dalla compagnia teatrale ITC S.Lazzaro. Il 27 ottobre del 2012 debutta a Genova, in Prima Nazionale, lo spettacolo “Berlinguer. I pensieri lunghi”, scritto e diretto da Giorgio Gallione e prodotto dal Teatro dell’Archivolto in collaborazione col Teatro Stabile di Genova; in tournée nella stagione teatrale. Parallelamente all’attività, praticata in forma sperimentale, di drammaturgia e regia, e a quella pedagogica, in particolare sulla Commedia dell’Arte, tenuta in Italia e in Europa, Eugenio Allegri conta alcune partecipazioni cinematografiche, diretto da registi quali Daniele Segre, Salvatore Maira, Antonello Grimaldi, Carlo Lizzani, Alessandro Siani, Marco Ponti, Flavio Moretti, Luis Nero.Vanni Vallino, Giulio Base, Marco Turco oltre a numerosi incontri e collaborazioni con importanti musicisti italiani: dagli “Area” a Gaetano Liguori, da Daniele Sepe a Stefano Bollani, da “Xenia Ensenble” a “Les Nuages Ensenble”, da Mario Totaro e Michele Mariotti a Fabio Gurian, da Ramberto Ciammarughi a Daniele Di Bonaventura e molti altri. Nel 2013 debutta con “I Rusteghi” accanto a Natalino Balasso, Yuri Ferrini, Mirko Artuso e partecipa alle riprese del film “Il Giovane Favoloso” con la regia di Mario Martone.

Il 2015 vede Eugenio Allegri diventa direttore artistico del Teatro Fonderia Leopolda di Follonica; continua l’attività attoriale con le repliche di “Novecento” e con la nuova produzione “Zoran e il Cane di Porcellana” (regia di Andrea Colladino) e quella di regista dirigendo “La Nasca”. Il 2016 è l’anno di “Come vi piace” per la regia di Leo Muscato prodotto dal Teatro Stabile di Torino che lo vedrà protagonista di una lunga tournée in Italia e in Cina; intanto prosegue l’attività di direttore artistico del Teatro di Follonica.
L’8 giugno 2016 iniziano a Torino le prove di “Mistero Buffo” di Dario Fo, che danno origine al progetto di Matthias Martelli ed Eugenio Allegri della riproposizione della scena del capolavoro del grande attore italiano premio nobel 1997. Mistero Buffo ha debuttato con grande successo alle Fonderie Limone il 6 febbraio 2018 dopo un’anteprima nazionale al Teatro Fonderia Leopolda di Follonica.

La stagione 2017/2018 lo vede protagonista nel “Il Nome della Rosa” nell’adattamento di Stefano Massini per la regia di Leo Muscato (produzione Teatro Stabile di Torino, Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile del Veneto).

Daniele Marmi

Si diploma alla Scuola Internazionale Circo a Vapore di Roma. Fonda il trio comico Progildan, con il quale vince diversi concorsi di Cabaret ed è tra i protago- nisti di Zelig Off in onda su Italia uno e di “Central Station” su Comedy Central (Sky). Nel 2011 entra a far parte del Cast di Rusteghi – I nemici della civiltà con la regia di Gabriele Vacis. Nel 2012 di- viene testimonial della birra Ceres e compare al fian- co di Claudio Bisio negli spot 10 e Lotto. Tra i protagonisti della fiction I delitti del Bar Lume di Sky, continua la sua attività teatrale con il Teatro Sta- bile di Torino negli spettacoli Cyrano, 6Bianca, L’ava- ro, Come vi piace, Il nome della rosa e con il Teatro Elfo Puccini di Milano in Morte di un commesso viaggiatore.

Alessandro Marini

Si diploma alla Scuola di Recitazione del Teatro Sta- bile di Genova nel 2008. Dopo aver collaborato con il Teatro Cargo e il Teatro dell’Archivolto di Genova in diversi progetti di teatro ragazzi, ha fatto parte del cast dei Rusteghi – I nemici della civiltà, prodotto dal Teatro Stabile di Torino e diretto da Gabriele Vacis. Nel 2012 è stato scelto da Eimuntas Nekrosius per in- terpretare Ippolito in Fedra. An impression al Teatro Olimpico di Vicenza. Dal 2013 al 2014 partecipa come attore alla seconda edizione e alle produzioni del Te- atro Laboratorio della Toscana, diretto da Federico Tiezzi, regista con cui tuttora collabora. Nel 2015 è tra i protagonisti di 6Bianca, serie teatrale diretta da Sere- na Sinigaglia e prodotta dal Teatro Stabile di Torino. Dietro la macchina da presa è stato diretto tra gli altri da Marco Bellocchio e Daniele Vicari.